Slow Food Alberobello e Valle d'Itria

Orto in Condotta

La battaglia che da anni l’Associazione Slow Food conduce per ridare al cibo la sua centralità nella vita di ciascuno di noi, si svolge su tanti fronti. Uno dei più interessanti è certamente quello dell’educazione alimentare dei più piccoli. Non solo sempre più bimbi, nei paesi cosiddetti ricchi, come il nostro, mangiano troppo e male, con la conseguenza di alte percentuali di bambini che soffrono di obesità infantile, e di disturbi del comportamento alimentare (anoressia e bulimia tra gli altri), ma spesso non hanno più coscienza del legame fra il cibo e il mondo naturale che lo ha prodotto.

 

Slow Food ritiene che il recupero del “mangiar bene” anzi del mangiare “buono, pulito e giusto”, debba partire da un cambiamento nelle nostre abitudini alimentari quotidiane, anzi da quelle dei più piccoli, che hanno ancora un mondo da scoprire.

 

E allora, nasce in Italia nel 2003 il progetto “Orto in Condotta“, su modello degli school garden promossi da Slow Food Usa, su idea di Alice Waters, l’attuale vicepresidente di Slow Food internazionale, a metà degli anni ’90, la quale decise di proporre nelle scuole un nuovo metodo di educazione alimentare basato sull’attività pratica nell’orto e sullo studio e trasformazione dei prodotti in cucina. La nostra Associazione si è data come obiettivo quello di creare un orto in ogni convivium. Oggi la rete degli orti scolastici conta oltre 70 orti scolastici, distribuiti in tutta la penisola, e l’obiettivo è quello di arrivare ad una rete di 100 orti.

 

Il progetto, considerando i bimbi come piccoli coproduttori, le cui scelte dipendono non solo dall’esempio fornito loro dai “grandi”, ma, ahimè, anche da altre fonti esterne e dalla pubblicità, intende avvicinarli alla terra facendo loro coltivare dei frutti e delle verdure più o meno conosciuti, educandoli così alla varietà, alla stagionalità, ai metodi di coltivazione biologici e biodinamici, al rispetto della natura e di tutte le creature viventi, ad incuriosirsi per ciò che è diverso e ad assaggiare ciò che loro stessi coltivano.

 

Per Slow Food l’orto è uno strumento per far diventare il piccolo consumatore un coproduttore, cioè un cittadino consapevole che le sue scelte d’acquisto hanno delle ripercussioni sul mondo che lo circonda, in primo luogo tra gli agricoltori e gli allevatori.

 

Il progetto Orto in Condotta è triennale, il suo programma è basato principalmente sull’educazione alimentare ed ambientale, attraverso attività in classe e nell’orto.

 

I formatori Slow Food si occupano delle lezioni di aggiornamento con gli insegnanti e degli incontri con i genitori. Ogni anno le attività ruotano attorno ad una tematica precisa: l’orto e l’educazione sensoriale; l’educazione alimentare e ambientale; la cultura del cibo e la conoscenza del territorio.

 

Siamo lusingati e felici che nel territorio della nostra condotta sta per nascere il primo Orto in Condotta di Puglia: l’iniziativa di alcune insegnanti che condividono la filosofia Slow, la lungimiranza del direttore didattico di una scuola elementare e la sensibilità dell’Amministrazione del Comune di Noci, ci fanno ben sperare che nel prossimo anno scolastico si avvieranno i lavori per trasformare un piccolo appezzamento di terreno incolto in un magnifico Orto scolastico. I benefici per la comunità non tarderanno a farsi sentire.

 

E’ molto importante infatti il fatto che una vera e propria “comunità dell’apprendimento“, costituita dalla condotta Slow Food, dagli insegnanti, dai genitori, dai nonni “ortolani” e dai soggetti che si interessano delle attività dell’orto, nasce con l’avvio del progetto, con il compito di contribuire alla formazione delle giovani generazioni sui temi del cibo e dell’ambiente: tutta la comunità deve imparare insieme ai bambini a consumare in modo più consapevole a partire dalle mense scolastiche.

 

Bene, anche la nostra condotta presto avrà il suo Orto nella rete degli Orti scolastici d’Italia, con cui scambiare conoscenze ed esperienze anche in occasione delle manifestazioni internazionali Slow Food come Terra Madre. Il prossimo anno scolastico sarà tutto sotto l’insegna della chiocciola, anzi sarà all’insegna di un mangiar “buono pulito e giusto” anche per i nostri bambini.

 

Adele Ninni e Flora Saponari.

 

Firmato il protocollo d’intesa per l’“Orto in Condotta” a Noci: è il primo orto scolastico presente in Puglia.

 

Firma Orto in Condotta Firma Orto in Condotta

 

Venerdì 23 gennaio 2009, il Sindaco del Comune di Noci, dott. Pietro Liuzzi, il Dirigente Scolastico del II° Circolo Didattico “F.Positano” Prof. Marcello Ruggieri e il fiduciario della Condotta Slow Food Alberobello e Valle d’Itria Francesco Biasi hanno firmato il Protocollo d’intesa per l’avvio del progetto “Orto in Condotta”.

 

Si tratta del primo Orto Scolastico di Puglia e siamo lieti che è la nostra Condotta ad ospitarlo, grazie alla sensibilità dell’Amministrazione Comunale di Noci e all’entusiasmo del Dirigente scolastico della Scuola Primaria “F. Positano” che ha subito creduto nel progetto che Slow Food promuove a livello nazionale e internazionale.

 

Non è un semplice appezzamento di terreno da coltivare ma un progetto triennale di educazione al gusto che coinvolge i bambini, la scuola, le famiglie, il Comune, la mensa scolastica, gli anziani. Grazie all’orto realizzato nei pressi della scuola, ai corsi di aggiornamento tenuti da Slow Food per insegnanti e genitori e alle partecipazione delle istituzioni, il progetto vuole far conoscere e salvaguardare i prodotti alimentari del territorio, sostenere percorsi didattici di educazione ambientale e alimentare, favorire lo scambio di esperienze tra generazioni, recuperare e valorizzare il lavoro manuale e la cultura rurale. Grande attenzione è data ai prodotti locali e all’agricoltura biologica.

 

Il mese prossimo è prevista la presentazione del progetto alla stampa e alle istituzioni locali. Saranno ospiti d’onore gli insegnanti e i genitori il cui appoggio e coinvolgimento è essenziale al fine del successo del progetto.

 

Flora Saponari  Tel.347.3229858  filomena.saponari@alice.it

 

Referente per il progetto “Orto in Condotta”  

 

 

UN “ORTO IN CONDOTTA” A NOCI: IL PRIMO ORTO SCOLASTICO “BUONO, PULITO E GIUSTO” IN PUGLIA

 

Giovedì 2 aprile, alle 10.00, presso la Scuola dell’infanzia “Rocco Scotellaro” si terrà la presentazione ufficiale del progetto “Orto in Condotta”. Grazie ad un Protocollo di intesa, firmato lo scorso 23 gennaio dal Sindaco del Comune di Noci, dott. Pietro Liuzzi, il Dirigente Scolastico del II° Circolo Didattico “F.Positano” Prof. Marcello Ruggieri e il fiduciario della Condotta Slow Food Alberobello e Valle d’Itria Francesco Biasi, il terreno incolto adiacente alla Scuola dell’infanzia “Scotellaro” ospiterà per tre anni un orto scolastico. Il progetto creato da Slow Food nel 2003, sull’esempio degli school gardens promossi da Slow Food USA, ha l’ambizioso obiettivo di trasformare i piccoli studenti in consumatori consapevoli, migliorandone le abitudini alimentari, avvicinandoli ai concetti del cibo “buono, pulito e giusto”, principi cardini su cui si fonda lo spirito dell’Associazione Slow Food.

Non è un semplice appezzamento di terreno da coltivare ma un progetto triennale di educazione al gusto che coinvolge i bambini, la scuola, le famiglie, il Comune, la mensa scolastica, gli anziani: una vera “Comunità dell’apprendimento”. Grazie all’orto realizzato nei pressi della scuola, ai corsi di aggiornamento tenuti da Slow Food per insegnanti e genitori e alle partecipazione delle istituzioni, il progetto vuole far conoscere e salvaguardare i prodotti alimentari del territorio, sostenere percorsi didattici di educazione ambientale e alimentare, favorire lo scambio di esperienze tra generazioni, recuperare e valorizzare il lavoro manuale e la cultura rurale.

Grande attenzione è data ai prodotti locali e all’agricoltura biologica. L’ “Orto in Condotta” di Noci entrerà, attraverso una sua pagina all’interno della sezione specifica del sito www.slowfood.it, nella rete nazionale che alla fine del 2008 contava 183 orti in tutta Italia: una rete che, permette conoscenze e scambi di esperienze in occasione delle manifestazioni internazionali organizzate da Slow Food e della giornata nazionale dedicata agli “Orti in Condotta”.

 

Noci, 02 aprile 2009

 

L’intervento introduttivo di Flora Saponari

CI MERITIAMO UN “O(R)TO IN CONDOTTA”!

Sono Filomena Saponari, Flora per i più, molti di voi già mi conosceranno perché sono di Noci. Faccio parte del comitato direttivo della Condotta Slow Food di Alberobello e Valle d’Itria. Il fiduciario, il fantastico “condottiero” Francesco Biasi, firmatario del Protocollo d’intesa lo scorso 23 gennaio, insieme al Sindaco Liuzzi e il Direttore Ruggieri ha voluto, e lo ringrazio pubblicamente, affidarmi questo meraviglioso e ambizioso progetto sul quale l’Associazione Slow Food confida moltissimo.

Partendo dal cibo, Slow Food si è schierata da tempo dalla parte del mangiar bene, del recupero dei vecchi saperi e dei piatti tradizionali. Oggi però ritiene che si debba fare un passo ulteriore, che coinvolga i grandi, ma soprattutto i piccoli che hanno ancora un mondo da scoprire: cambiare le nostre abitudini alimentari quotidiane cercando di avvicinarle ai concetti del buono, pulito e giusto.

Cosa significano questi principi e in quale modo i bambini possono attuarli? I bambini devono essere considerati nel loro ruolo di piccoli consumatori, o, come preferiremmo chiamarli, di piccoli coproduttori, le cui scelte dipendono non solo dall’esempio fornito loro dai “grandi”, ma, ahimè, anche dalla pubblicità e dalle influenze di amici e conoscenti. Avvicinarli alla terra facendo loro coltivare dei frutti e delle verdure più o meno conosciuti o dimenticati, è un modo per educarli alla varietà, alla stagionalità, ai metodi di coltivazione biologici e biodinamici, al rispetto della natura e di tutte le creature viventi, ad incuriosirsi per ciò che è diverso e ad assaggiare ciò che loro stessi coltivano.

Quando ho presentato il progetto al Dirigente di questa scuola, grazie all’interessamento dell’insegnante, mia amica d’infanzia, nonché socia della nostra condotta Antonella Pace, non immaginavo l’accoglienza così entusiasta del prof. Marcello Ruggieri. Alla presentazione da parte del Dott. Poligneri, presente anche il Governatore di Slow Food Puglia Dott. Antonello Del Vecchio, il Dirigente ha invitato l’Amministrazione Comunale.  Sapevo che avrei potuto sperare nella sua sensibilità, ma sono molto orgogliosa che il Comune del mio paese, Noci, ha intuito l’importanza di investire nei giovani, partendo dai bambini delle scuole elementari, per cercare di contrastare un modello di sviluppo ormai insostenibile ed iniziare, finalmente, ad invertire la rotta. Ha intuito che l’orto può diventare uno strumento straordinario per trasformare il piccolo consumatore in un coproduttore, cioè un cittadino consapevole che le sue scelte d’acquisto hanno delle ripercussioni sul mondo che lo circonda, in primo luogo sul mondo della produzione agricola.

 

Gli stimoli dati ai bambini con il progetto “Orto in Condotta” vanno nella direzione del buono, del pulito e del giusto, perché viene trasmesso loro l’idea che ciò che è coltivato in maniera non intensiva, che è raccolto al momento giusto e non fa centinaia di chilometri per arrivare a destinazione, non può che essere organoletticamente più buono ed ecologicamente più sostenibile. E, attraverso i laboratori di analisi sensoriale, i bambini si riappropriano della sfera sensoriale oramai notevolmente impoverita.

Il concetto di responsabilità verso l’ambiente e verso il prossimo viene trasmesso attraverso il lavoro di gruppo nell’orto e la cura che ogni bambino deve avere della propria piantina. E poi perché promuove la trasmissione dei saperi fra generazioni, valorizzando il ruolo sociale di persone anziane e volontari e la collaborazione fra realtà diverse, attraverso la rete degli Orti di Slow Food.

Crediamo, insieme al Comune ed alla scuola che gli stimoli educativi di questo tipo possano insegnare qualcosa ai bambini, ma anche alla comunità a cui questi bambini appartengono.

Perché sono coinvolti genitori, nonni ortolani che aiutano maestre e bambini nell’orto, l’interazione con alcuni operatori del settore agroalimentare aprono la realtà dell’Orto in Condotta a scambi con l’esterno, facendo nascere una vera e propria Comunità dell’Apprendimento.

Grazie all’apporto della Condotta Slow Food, attraverso visite, incontri e mercatini, sarà un’esperienza che mette in rete un territorio: produttori, trasformatori e consumatori insieme alla scuola.

Il nostro progetto, che vorrei ribadire, è il primo nato in Puglia, ha già ricevuto appoggio da alcune realtà aziendali del territorio. Vorrei citare e ringraziare:

IL Gabbiano, Gruppo Protezione Civile, Giuseppe Palazzi, in particolare e i suoi collaboratori che hanno così sapientemente e in modo davvero fantastico questo orto, accogliendo con entusiasmo e mettendo la propria attività volontaria a pieno servizio del progetto.

PROGEVA SRL, con sede a Laterza, nella persona della Dott.ssa Lella Miccolis, realtà di cui possiamo andare orgogliosi, in quanto è impegnata con mezzi tecnologici all’avanguardia a produrre e valorizzare il compost recuperato dagli scarti organici, impiegandolo sui terreni come ammendante. Hanno conferito al nostro orto il primo compost che poi sarà preparato nella compostiera che si costruirà nell’orto stesso e che verrà alimentata con i residui vegetali della mensa.

RR PUGLIA, società che prepara i pasti della mensa scolastica, che ha fatto della qualità il suo fiore all’occhiello, sosterrà con un contributo annuale oltre che con la sua collaborazione proprio nella preparazione della mensa, il progetto.

Così come Masseria Abate Resort, che pure ha assicurato un suo contributo annuale e la sua collaborazione per ciò che attiene lo scambio di saperi culinari, di cui ha così tanta esperienza.

Un grazie alla Intini Lavorati in Legno che ci ha agevolato nella fornitura del legname per la creazione delle aiuole di cui è composto l’orto, su idea del Sig. Giuseppe Palazzi.

Un grazie a chi in questi tre anni vorrà essere con noi in questo meraviglioso progetto, in cui davvero crediamo.

Grazie!

Punti Slow

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I Punti Slow sono degli esercizi pubblici di vario tipo vicini alla nostra associazione e filosofia.

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Per ulteriori informazioni scrivi al nostro fiduciario: Pino Caramia (info@slowfoodalberobello.it)

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La cipolla rossa di Acquaviva

“Il suolo è fertilissimo in olio, grano, anice, comino, mandorle, biade e legumi. Vuolsi notare che fra i ricolti, onde maggiormente si avvantaggia la classe agricola è quello delle cipolle, ricercatissime anche da lontane regioni, essendo prodotto speciale di una parte di questo suolo, che le rende preferibili a quante ne producono altri terreni”.

Questo passo è tratto da un testo del 1875 – Storia della Chiesa Palatina di Acquaviva delle Fonti dal 1779 al 1875 – ed è una preziosa testimonianza della vocazione agricola del piccolo centro pugliese. Il suo nome, Acquaviva delle Fonti, è legato all’ampia disponibilità di acqua dolce, che sgorga limpida da una falda sotterranea perenne. Accanto a questo elemento, vi è poi la qualità dei terreni di questo angolo di Puglia: terreni ben drenati ed aerati, profondi, ricchi in potassio, con un impasto medio, tendente a limoso.

Caratteristiche ideali per la coltivazione della cipolla, al punto che il bulbo coltivato in questi terreni, già nel corso dell’800, era apprezzato e scambiato anche su mercati extra-regionali.

Rinomata per la sua dolcezza, la cipolla di Acquaviva è riconoscibile anche per la tipica forma appiattita: un grosso disco dello spessore di 2-3 centimetri, larga fino ad una spanna, e con un peso di circa 500 grammi. Il suo colore sta tra il rosso carminio e il violaceo e si schiarisce, verso l’interno, sino a divenire completamente bianca. La coltivazione avviene nel rispetto della tradizione antica e in modo del tutto naturale. È seminata in settembre, a luna calante, e raccolta dai primi giorni di luglio sino ad agosto.

Il Presidio

Il Presidio lavora perché la cipolla di Acquaviva torni ad essere conosciuta ed apprezzata anche sui mercati nazionali, e possa spuntare un prezzo finalmente remunerativo delle fatiche dei suoi coltivatori. La coltivazione della cipolla d’Acquaviva è limitata al territorio del Comune: la superficie investita è calata negli ultimi anni e la resa media per ettaro è molto inferiore alla media nazionale, 200 quintali contro i circa 300 della media nazionale. La ragione sta, in parte, nelle caratteristiche intrinseche della varietà, in parte, nel tipo di coltivazione che rimane in gran parte manuale. Mantenendo al minimo gli interventi di tipo chimico, si rende necessaria una dose supplementare di lavoro in campo: le sarchiature e le scerbature (operazioni di diserbo manuale dei filari) devono essere frequenti e questo si riflette anche sul costo del prodotto finale.

Area di produzione:  Comune di Acquaviva delle Fonti (provincia di Bari).   

Produttori di “Cipolla rossa di Acquaviva”

I cinque produttori di cipolla rossa di Acquaviva sono riuniti nell’associazione
La vera cipolla di Acquaviva
Acquaviva delle Fonti (Ba)
via Don Cesare Franco, 17
tel. 339 1936517

Vito Capozzo

Acquaviva delle Fonti (Ba)
Via Eustachio Fraccascia, 17
tel. 080 767879
339 5728562

Giacomo Colapietro
Acquaviva delle Fonti (Ba)
via Giuseppe Pietroforte,35
tel. 080 759214
333 9838998
colapietrogiacomo@libero.it

Fabrizio Cornacchia
Acquaviva delle Fonti (Ba)
via Ludovico Ariosto, 42
tel. 080 767259
333 395632

Anna Iannone
Acquaviva delle Fonti (Ba)
via Annunziata, 31
tel. e fax 080 757468
333 9807833

Antonio Martielli

Acquaviva delle fonti (Ba)
Via Francesco Petrarca, 28
Tel. 339 4482326

Angelo Nardulli
Cassano delle Murge (Ba)
Contrada Frà Diavolo, 27
Villaggio Valleverde
Tel. 328 2841024
nardulli.angelo@libero.it

Giacomo Palmirotta

Acquaviva delle Fonti (Ba)
Via Luigi Einaudi, 67 C
Tel. 329 3972885

Referente dei produttori del Presidio

Vito Abrusci

tel. 080 757468 – 339 1936517

abrusciserv@libero.it

Responsabile Slow Food del Presidio

Marcello Longo

tel. 0831 985010 – 347 4703926

slowfood236@gmail.com

Slow Food Alberobello e Valle d'Itria

Le carote di Polignano

Difficile pensare che qualcuno arrivato a Polignano a Mare, pochi chilometri a sud di Bari, volti le spalle alle alte scogliere, dove si affacciano le bianche case della cittadina, e alle profonde falesie che la frastagliano, per andarsene nell’entroterra. Eppure visitare la Puglia solo per lo smagliante mare estivo e la bellezza delle coste, sarebbe un errore.

L’agricoltura del Tavoliere pugliese è ancora una realtà forte, vitale, variegata: non tutto è olivo. Qui a Polignano ad esempio, il territorio è ancora fitto di masserie, di pozzi, di tratturi, di muretti a secco.

Non si è assaliti dal lezzo chimico delle pianure industrializzate o dal mefitico sentore delle stalle intensive: il salmastro, il rosmarino, la macchia mediterranea si mescolano al sentore vero, antico di terra umida e fertile.

 

In quest’area sopravvive una coltura che Slow Food ha deciso di aiutare: è quella delle carote di Polignano. La particolarità è data dal fatto che sono carote dai molti colori: arancione, giallo tenue, giallo intenso, fino ad arrivare al viola scuro. Il seme della carota viene ancora selezionato dai contadini e dunque l’ortaggio non ha il colore arancio stabilizzato delle industrie sementiere. I contadini scelgono ogni anno le piante migliori, le pongono a dimora in piccoli appezzamenti separati e scelgono i semi delle più floride. E le ripiantano dal 15 agosto al 15 settembre, senza badare al colore: così al raccolto si hanno carote di media lunghezza (dai 15 ai 22 centimetri) che presentano un’infinità di sfumature. Ma la straordinarietà di questa coltivazione sta nel sapore di queste carote. I campi tendenzialmente sabbiosi – 10 ettari in totale – presentano un salinità media piuttosto alta e questa salinità viene esaltata dall’irrigazione che si effettua attingendo acqua salmastra. La si pompa da un pozzo dell’Ottocento, in pietra, scavato a mano, che alla profondità di 12 metri è in comunicazione con le prime infiltrazioni marine. E infatti il ciclo delle irrigazioni segue quello delle maree: quando il mare è in bassa ai pozzi non arriva acqua e si sopperisce con piccoli bacini di riserva interrati. Un tempo un paziente asino faceva ruotare lu gegnu, un sistema di carrucole che serviva egregiamente alla bisogna. Oggi si utilizzano motori elettrici ovviamente, ma il risultato non cambia: quando si addentano queste carote appena colte, si ha una nettissima sensazione di sapidità e di frescura. La fase più faticosa e delicata del processo è indubbiamente la raccolta, che si fa a scalare a partir e dalla fine di novembre. Tutta a mano, utilizzando un forcone per smuovere la terra attorno alla pianta, che viene estratta con cura, separando il fusto dalle foglie e collocando il fusto in cassette piene d’acqua salmastra. L’acqua nelle cassette – poste sopra un piano basculante – viene continuamente agitata da pistoni mossi da un motorino di lavatrice e alimentata di nuova acqua, sino a che non risulta pulita e le carote perfettamente lavate. Dopo tutto questo lavoro le carote di Polignano vanno al mercato dove spuntano solo qualche centesimo in più delle normali: così un patrimonio di biodiversità e di gusto rischia letteralmente di sparire.

 

Il Presidio

Il recupero e la valorizzazione di questo ortaggio è essenziale per portare avanti una tradizione oramai centenaria, per recuperare la vecchia tradizione di coltivazione e le sementi custodite per generazioni dalle famiglie del luogo. Ma anche per  valorizzare i contadini che al momento vendono le carote ai commercianti ortofrutticoli, i quali pagano loro un prezzo irrisorio rispetto al valore del prodotto, o sul mercato locale frequentato soprattutto dai turisti.

I tre produttori di carote di Polignano si sono riuniti nell’associazione “La bastinaca di San Vito” (bastinaca o pastinaca è il nome dialettale che si dà a queste carote) che ha come scopo di far conoscere questa carota e incentivare i contadini a proseguire la coltivazione, per non perdere una delle tradizioni agricole più importanti di questo territorio.

Area di produzione

Comune di Polignano a Mare (provincia di Bari).

Stagionalità

La raccolta viene fatta da metà novembre fino all’inizio di maggio.

Produttori

I tre produttori di carote di Polignano sono riuniti nell’associazione

La Bastinaca di San Vito
Polignano a Mare (Ba)
contrada Rascinuso
Tel. 334 9855363
320 0565691

Referente dei produttori del Presidio

Oronzo Giuliani

tel. 080 4240120 – 320 0565691

Responsabile Slow Food del Presidio

Giovanni Luca Maselli

tel. 338 8240539

slowfood.glm@gmail.com

assemblea dei soci

Convocazione assemblea dei soci – 31 marzo 2016

ASSEMBLEA DEI SOCI

Cari soci, è convocata l’Assemblea  dei Soci per il giorno 31 marzo 2016 alle ore  13;00 in prima convocazione, ed in seconda convocazione alle ore 19,00 presso il Park Hotel San Michele di Martina Franca, per discutere i seguenti punti all’Ordine del Giorno:

 

  1. Approvazione bilancio finanziario 2015;
  2. nomina dei n. 2 delegati e n. 1 supplente, per la partecipazione all’Assemblea Regionale di Slow Food Puglia che si terrà il 20 aprile 2016;
  3. Varie ed eventuali.

 

Vi ricordiamo che:

–       sarà possibile regolare la propria iscrizione prima dell’inizio dell’Assemblea;

–       è possibile presenziare per delega da conferirsi ad altro associato;
–       non è ammessa più di una delega per ciascun associato.

 

Confidiamo nella massima partecipazione e collaborazione.

 

Il Fiduciario

Giuseppe CARAMIA

delega ASSEMBLEA DEI SOCI 2016

latte in polvere

Slow Food dice NO all’uso del latte in polvere – Firma la petizione

La legge italiana proibisce l’uso di latte in polvere per fare il formaggio. È una buona legge, che ha contributo non poco a salvaguardare l’immenso patrimonio caseario di tutta l’Italia intera.

Ora, la Commissione europea, sollecitata da una parte dell’industria lattiero casearia italiana, invita l’Italia a modificare questa legge entro la fine di luglio 2015 per garantire la libera circolazione delle merci. Ancora una volta, in nome del libero mercato, si tenta di livellare verso il basso, a spese dei produttori di qualità e dei consumatori. Il latte in polvere non è nocivo per la salute, ma il suo utilizzo per produrre formaggi ha un unico risultato: aumentare i profitti dei giganti dell’industria casearia, omologando un prodotto che dovrebbe nascere dalla biodiversità dei latti, degli animali, dei territori. Se l’Italia ammettesse la produzione di formaggi anche con latte in polvere non farebbe altro che aumentare la confusione dei consumatori, penalizzando ulteriormente i produttori virtuosi.

Non facciamo un passo indietro su qualità e sostenibilità. Anzi, facciamo un passo avanti e chiediamo a tutti i paesi europei di affermare un principio molto semplice: il formaggio si fa con il latte!

 

Firma l’appello on line per dire no al latte in polvere, sostieni Slow Food in questa campagna

 

Pino Caramia – Il Fiduciario – Slow Food Alberobello & Valle d’Itria

Apulia Felix in Masseria

Apulia Felix in Masseria – 30 maggio 2015

Il progetto Apulia Felix in Masseria, in piena coerenza con il motto “nutrire il pianeta,energia per la vita”, offre la possibilità di coniugare la scoperta delle bellezze culturali e paesaggistiche con le eccellenze agroalimentari della Puglia. L’iniziativa propone visite alla cantine, alle aziende olivicole, ai frantoi e offre la possibilità di partecipare alle attività delle Masserie Didattiche coinvolte. Gli appuntamenti si svolgeranno su tutto il territorio regionale da maggio ad ottobre. E il 30 maggio verrà ospitato dalla Masseria Tinelli.

Ecco i percorsi dell’enogastronomia:
1)percorso sull’olio ,a cura della Masseria Didattica Tinelli dove verranno spiegate le proprietà dell’olio a partire dalla pianta fino alla trasformazione in frantoio e alla degustazione olio;
2) percorso sul vino, a cura della Masseria Didattica Tinelli dove verranno spiegati i cicli di produzione del vino e dei vitigni, degustando vini rosati;
3) percorsi sul grano, a cura della Masseria Didattica Tinelli dove si farà visita al mulino spiegando i cicli di raccolta del grano , la macinazione del grano e le differenze tra i diversi tipi di grano;
4) percorsi su ortaggi, a cura della Masseria Didattica Lama Chiara che presenterà come piantare e come fare l’orto in casa;
5) percorsi sull’ecologia, a cura della Masseria Didattica Perrini che parlerà del recupero dei prodotti e del loro riutilizzo;

I percorsi saranno continuativi dalle 16 alle 20 e dopo le 20,30 animazione a cura dei “CIPURRID” con pizziche, tarantelle e tammurriate.